Per diventare un Coach di talento, ci si deve dotare di un piano formativo con obiettivi, strategie, alleati disposti a fornire feedback, lezioni, programmi di allenamento quotidiani, in linea con una visione della propria impresa trascendente e sfidante al tempo stesso. Il presupposto per la supervisione è che il Coach abbia cominciato ad avviare la sua professione. La supervisione è possibile solo se il Coach ha già cominciato a lavorare almeno con due clienti. Dalla nostra esperienza come scuola, abbiamo potuto verificare che la supervisione è parte integrante sia del processo formativo che dello sviluppo della professione. La supervisione è generativa, nel senso che genera competenze, risorse personali e nuovi clienti.
PRESENTAZIONE
L'allenamento per diventare Coach d'eccellenza.
METODOLOGIA
La supervisione è una relazione reciproca, tipo case-work, fra due persone al fine di stimolare il supervisionato ad adoperare le proprie risorse, sostenendolo, allenandolo, perfezionandolo professionalmente, coordinando il suo lavoro, valutandone la personalità professionale, trasmettendo conoscenza, sviluppando competenze e abilità, rafforzando la fiducia in sé stesso come professionista. È il luogo dove è consentito portare la propria esperienza per capire l’ostacolo, affrontare l’inadeguatezza, superare lo stereotipo. È lo spazio privilegiato del pensare, in opposizione alla pratica del fare. È processo orientato alla ricerca che ha come oggetto privilegiato l’esperienza lavorativa.
La supervisione è un tipo di formazione che più di altri utilizza direttamente l’esperienza e ne fa, nello stesso tempo, fonte e scopo dell’intervento formativo. Formare attraverso la supervisione significa aiutare ad evolvere in termini di conoscenze (sapere), di capacità (saper fare), di atteggiamenti (saper essere): a volte trasmettendo precisi contenuti, a volte aiutando a riflettere sull’esperienza; sempre più spesso agendo su entrambi questi due piani, contemporaneamente. La supervisione ha tre direttrici di lavoro:
- Il percorso posto dal Coach; si analizza la dinamica e si forniscono ipotesi di lettura del progetto e delle prospettive di lavoro.
- La sedimentazione e lo sviluppo della preparazione e del metodo.
- Lo sviluppo delle potenzialità personali e delle competenze del Coach.
Durante la supervisione, il Coach sceglie un “oggetto/percorso” per lui particolarmente significativo per la sua complessità o per la sua rappresentatività (tutelando in ogni caso la privacy dei suoi clienti). Prima della supervisione, redige un breve resoconto di una pagina che manda al supervisore, informandolo di alcuni importanti dettagli del percorso.
TIPOLOGIE DI SUPERVISIONI
La supervisione generativa è una relazione fra un Docente/Coach esperto e un Coach che ha già avviato la sua professione o che l’ha fondata ed è in una fase di sviluppo. La supervisione quindi è sempre possibile e utile, indipendentemente dagli anni di esperienza.
Ci possono essere due tipi di supervisione:
- Sistematica: è un processo che dura nel tempo e che si dà in fase di avvio e fondazione della professione;
- Focalizzata: è un percorso che si dà quando il Coach incontra un progetto particolarmente complesso o quando si accorge di avere ostacoli personali/professionali da dover superare. In questi casi la supervisione può essere necessaria anche quando il Coach è già esperto.