COVID-19 Diario di Bordo (3^ PARTE)
(…) Infine, gran parte del lavoro è dedicato alle famiglie e ai ragazzi.
Le donne che hanno figli piccoli sono felici di lavorare a casa e poterseli godere più di quanto facevano prima. Ma si domandano: hanno polemizzato con i runner, hanno moltiplicato i controlli su strada, hanno regolato le passeggiate e persino le uscite con i nostri tanto amati animali domestici, ma per i bambini?? I bambini non possono rimanere a casa. Hanno bisogno di ripristinare nuove normalità. Hanno bisogno di giocare, correre, stare all’aria aperta possibilmente con gli altri bambini. E devono farlo in sicurezza. Qual è il piano? Nel frattempo seguendo Epitteto governano ciò che è sotto il proprio controllo e quindi organizzano petizioni pubbliche perché qualcuno le senta.
Gli adolescenti invece stanno dando prove straordinarie di altruismo. Loro, quasi immuni, si preoccupano per gli altri. Fra quelli che seguiamo, ne hanno fermato solo uno: alle 7.30 del mattino (non si svegliava a quell’ora nemmeno per andare a scuola!!) mentre ritornava da un giro in bici. Lo hanno rimproverato e graziato (per fortuna anche le forze dell’ordine sanno discernere). Gli altri sono a casa. La loro vita va oltre il virus, la trascende, prosegue inarrestabile. Gli amori, le amicizie e le passioni trovano strade originali. Ci si domanda se i sentimenti siano solidi, se quelli negati siano solo nascosti, se quelli iniziali possano evolvere (se si ha il coraggio), se quelli feriti possano tornare a vivere, magari superando illazioni pettegole e speranze mal riposte. Qualcuno si allena a superare le delusioni, impedendosi di curiosare fra le storie di Instagram e le foto di Facebook. Ci riesce poco, ma tenta. Le amicizie continuano moltiplicando le chiamate. Sono diventati tutti esperti di Zoom, Skype e altro; preferiscono le videochiamate alle chat. Qualcuno ha inventato gli House Party con aperitivo, mentre sembra diminuito di molto l’uso della marjuana, rimasto forse privilegio di chi possiede un cane. Gli amanti del cinema scoprono piattaforme inedite per vedersi b-movie degli anni Settanta, gli sportivi postano i video divertenti su loro stessi o serissimi sui loro allenamenti di calisthenics (??!!), i nerd colgono l’occasione per apprendere l’animazione 3D, tutti cercano di informarsi, di capire, di prevedere, ma lo fanno con i genitori che sembrano più disponibili del solito a parlare. Forse perché non si litiga più di scuola?? Emerge dai misteri dell’anima adolescenziale una sorprendete correlazione: -scuola=-videogiochi? Mi aspettavo un totale rimbambimento da League of Legends e invece l’opposto: da più parti mi segnalano un declino dei videogiochi. C’è persino chi ha ricominciato a studiare e chi, fra i più “anziani”, ha fatto i primi esami all’università o si è preso la laurea triennale. Qualcuno mi dice che ha scoperto di avere più tempo per pensare (sic!). Chi si aspettava orde clandestine di adolescenti che sfuggivano ai controlli della polizia con canne in una mano e birre dall’altra deve ricredersi. La vita scorre e loro non “stanno a casa”, non lo concepiscono o meglio lo subordinano: si prendono cura di sé e degli altri e lo dimostrano con responsabili comportamenti, dettati dalla coscienza e non dalla paura.
C’è tanto dolore diffuso nell’aria. Non si canta più e non si applaude più. Si sentono nel cuore, ovunque, le persone che ci hanno lasciato, le si preserva in un ricordo amaro, un’attenzione e una memoria che cerca di compensare l’impossibilità della vicinanza affettiva che meritavano. L’amore per la vita si prende cura del dolore, sempre. Siamo in una situazione drammatica, che non è finita. Continua la navigazione. Piangere per chi non ce l’ha fatta, curare chi ce la può fare, prevenire la salute di tutti: l’impegno non si ferma ed è a tutto campo, come piacerebbe a Epitteto. Attraversiamo questo mare strano: fatto di tuoni e temporali, di improvvise bonacce, di onde gigantesche e distese di quiete, come in dimensioni parallele. Come trasformeremo questo viaggio in un’opera creativa degna di amore e ammirazione per le generazioni future? Non lo sappiamo. Certamente non ci basterà la consolazione di aver scoperto o usato qualche strumento digitale in più. Come cambierà la sanità dopo l’emergenza? Come si innoveranno le visioni di impresa? Quali progetti di vita saranno ispirati dalle riflessioni degli adolescenti nel confronto pacato con i loro genitori? Siamo certi che non si accontenteranno di aver scoperto le “opportunità offerte dalla rete”. Quali??? A coloro che lavorano da remoto, a chi sta in prima fila nella cura, a chi è costretto dalla sua coscienza a rimanere a casa, mancano soprattutto le relazioni umane. Anche di questa mancanza vogliamo prenderci cura.
L’opera che scopriremo sarà ben diversa. Siamo quasi a metà del viaggio. La curva dei contagi rallenta. Se va tutto bene, comincerà a declinare. Non così velocemente come si è innalzata. Sarà un declivio dolce e lento. Ognuno, mentre lavora, studia o si impegna, avrà anche più tempo per pensare. Ci si aspetta una nuova navigazione, speriamo verso l’alto stavolta, dove potremo scoprire altri mari, altre mappe, altre coste e finalmente nuovi approdi, migliori dei porti di partenza. E tutto ciò dipenderà da come ci focalizzeremo e miglioreremo tutto ciò che è in nostro potere e sotto il nostro controllo, come insegnava il maestro Epitteto.
Luca Stanchieri