Quando ci si preoccupa della motivazione? Gli insegnanti, i genitori, i manager e gli allenatori si preoccupano della motivazione quando è carente. I ragazzi non studiano, gli impiegati non si impegnano, gli atleti sono incostanti. Da questa premessa, i tentativi messi in atto per motivare sono quelli che cercano di controllare/indurre/modificare il comportamento in funzione delle aspettative di chi dirige il contesto. Nascono così premi e punizioni, bastoni e carote: voti, bocciature, promozioni, premi di produzione, critiche, incitamenti alla Platoon and so on. La ricerca delle sollecitazioni è continua, perché semplicemente non funziona. Il controllo genera strategie di sottrazione al controllo che a loro volta alimentano nuovi controlli in circoli viziosi dove il massimo impegno è sottrarsi alle ingiunzioni dell’altro.
Per comprendere la motivazione dobbiamo cambiare l’approccio paradigmatico. Non dobbiamo partire da chi non è motivato, ma da chi sviluppa una motivazione che naturalmente lo induce a impegnarsi, a apprendere, a sviluppare e a scegliere performance di eccellenza. Come, quando e perché una persona è motivata? Non si tratta di comprendere come controllarla, ma quali sono le condizioni relazionali che facilitano e non ostacolano questa propensione originaria e squisitamente umana.
La motivazione nasce da contesti relazionali e non solo individuali. Scoprire come funzionano le relazioni che suscitano, agevolano, stimolano un potenziale energetico è lo scopo del Corporate Coaching Umanistico. È un approccio pratico e affermativo, ma anche critico. Pratico/affermativo perché analizzando le condizioni relazionali vediamo che sono ripetibili, affermabili e sviluppabili in ogni contesto. Critico perché riesce a individuare le condizioni che distruggono la motivazione invece di suscitarla.
Quindi condizioni relazionali influenzano gli obiettivi, i valori e le scelte di impegno, ma soprattutto permettono alla motivazione intrinseca di fiorire e esercitare il suo potente influsso sulla performance. La motivazione intrinseca si fonda su convinzione, autodeterminazione, scelte consapevole e valori. Alimenta l’impegno come gratificante in sé e per sé. Coloro che hanno una motivazione intrinseca ad agire rispetto a coloro che sono indotti a farlo (da premi, punizioni e minacce) dimostrano più interessi, energia, fiducia in se stessi, persistenza, impegno e creatività. In breve combinano eccellenza e benessere. Grazie oltre quattro decenni di ricerche scientifiche e decine di progetti professionali, possiamo oggi proporre una metodologia di coaching che incrementa la motivazione intrinseca. Ne parleremo venerdì 10 gennaio alla giornata di Corporate Coaching dedicata al benessere e alla motivazione.