Gli anni ‘20 del XXI secolo ci hanno riservato un’amara sorpresa: un nuovo letale virus, sconosciuto e incontenibile, che si diffonde con una rapidità impressionante e che colpisce molto duramente. Una nuova “peste” di fronte alla quale la scienza medica si trova impreparata e inadeguata, e non è in grado di dare risposte, cure e terapie. Procede per tentativi…ma ancora non riesce a trovare soluzioni, si può solo arginare l’epidemia evitando tutti i contatti. Questa misura estrema, ma assolutamente indispensabile ci mette in una condizione di isolamento che implica di modificare le nostre abitudini, di fare rinunce, sacrifici e limitare la nostra libertà. Le reazioni delle persone sono state le più disparate: ma quasi tutti hanno risposto con senso di responsabilità, rispetto delle regole e condivisione degli obiettivi comuni.
Come coach umanisti ci sentiamo di sottolineare questo aspetto positivo come manifestazione di amore per la vita, afflato relazionale, condivisione, solidarietà, fiducia. Stiamo cercando di difenderci dal male e lo stiamo facendo con grande senso di responsabilità. Ma la difesa non basta. L’eccezionalità del momento, il senso di impotenza, la paura per un nemico invisibile e subdolo che può aggredire in qualunque momento e da parte di chiunque, potrebbe portare all’immobilismo, alla sospensione di ogni comportamento proattivo e anche di quelle attività che possono continuare a svolgersi anche a distanza. Proprio perché riteniamo che questo momento sia di una gravità e difficoltà straordinarie ci siamo messi nella condizione di mantenere il contatto con i nostri clienti e di offrire supporto a quante più persone sia possibile. Insieme abbiamo cominciato a vivere questo periodo come una sfida ad essere migliori, a interrogarci sul significato della nostra vita, a prenderci cura dei nostri cari, a elaborare sogni e mete impensabili nella routine quotidiana.
Come coach si siamo adattati alla nuova situazione continuando i percorsi di coaching via Skype, al telefono, offrendo ai nostri clienti oltre
alla solita attenzione e totale focalizzazione su di loro, anche una disponibilità a contatti tramite email tra una sessione e l’altra, in modo che la relazione sia sempre più curata e consolidata. Anche i percorsi di formazione sono stati organizzati in videoconferenza, con l’impegno da parte dei docenti di coltivare un rapporto individuale con ogni partecipante. I coach umanisti si sono impegnati a mantenere i contatti con il mondo esterno, e non solo con i loro clienti, ma anche attraverso iniziative, eventi virtuali in cui affrontare le tematiche più scottanti del momento, e facilitare spunti di riflessione e di allenamento.
È un modo per dare un contributo a affrontare il periodo di crisi e per proporre una strategia di attacco che trasformi il forzato isolamento in un tempo in cui elaborare piani e progetti per quando l’emergenza sarà finalmente superata.
Indubbiamente ci sono persone che anche in queste situazioni cercano di approfittarsi, di prevaricare, di truffare ma è anche vero che proprio nell’emergenza si manifestano in modo più evidente tante potenzialità la solidarietà, la gentilezza, la gratitudine, la leadership positiva, la creatività, l’amore per il sapere, la spiritualità, l’apprezzamento della bellezza, ….
Ci sono moltissimi esempi di persone che si rendono disponibili a sostenere chi ha difficoltà a muoversi anche solo per fare la spesa, che organizzano reti di contatto tra e con chi è solo. Ci sono flash mob per dare una dimostrazione di quanto apprezziamo, ammiriamo e siamo grati a tutti gli operatori sanitari che combattono il virus e spesso ne diventano vittime. Esistono anche offerte di solidarietà digitale per permettere a quante più persone possibile una connessione e un’informazione sempre aggiornata. Ci giungono sui social infinite proposte per mantenerci in forma anche da casa. Vengono proposti giochi e letture per intrattenere i bambini. C ’è poi chi decide di imparare quella lingua per la quale non aveva mai avuto tempo, chi si dedica a scrivere le sue memorie, chi va a esplorare i suoi sentimenti per offrirli sotto forma di lettere o di racconti a tutte quelle persone a cui non li aveva mai manifestati. Quel senso di appartenenza a qualcosa che ci trascende si esprime in preghiere, scoperte di sentimenti prima non coltivati, e la ricerca della bellezza nella natura, nell’arte, nella scienza, nella storia diventa un modo per superare la paura e il dolore…
Ora come non mai ci rendiamo conto di amare la vita, proprio perché la sentiamo in pericolo e ci rendiamo conto di tutto quello che ci offre, e quindi ci impegniamo a difenderla osservando tutte le precauzioni consigliate. Solo facendo così difendiamo la nostra vita ma anche e soprattutto quella degli altri, dei nostri cari in primo luogo ma anche di tutti gli altri componenti della specie umana e in particolare di coloro che sono più fragili.
Assumere questo modo di pensare ci apre anche spazi di riflessione su noi stessi, sul significato della nostra vita, sui nostri valori e priorità, e ci spinge a fare progetti improntati alle nuove scoperte. Non ci chiudiamo ergendo muri per isolarci dal mondo, anzi siamo sempre più coinvolti e consapevoli di quello che sta avvenendo intorno a noi con il suo carico di dolore e di sofferenza, ma non ci vogliamo far travolgere, vogliamo pensare che ci sarà un domani a cui giungere preparati
Possiamo aspirare ad una “purezza di cuore” ad una essenzialità depurata da tante sovrastrutture inutili che si prepari ad un domani in cui veramente l’Umanità sarà una famiglia e ciascuno vivrà una vita piena e autenticamente in linea con i suoi valori, superando l’individualismo e l’egoismo perché avremo finalmente capito che siamo un tutt’uno con gli altri esseri umani e con il pianeta che ci ospita.
Confidiamo che anche dopo la notte più buia e tempestosa il sole risorgerà e ci potrà essere un nuovo inizio più promettente e soddisfacente, sta a noi fare quanto in nostro potere perché questo avvenga.
Patrizia Breschi
patbreschi@gmail.com
Nel numero 4 della rivista Omega, a pagina 10, trovi anche il WORKOUT per il tuo allenamento elaborato da Patrizia.
https://www.scuoladicoaching.it/rivista-omega-coaching-umanistico/#page/9