La chiusura della scuola si protrarrà. Possiamo esserne certi. Probabile che l’anno scolastico non riprenderà. Questo annuncio non verrà dato prima di maggio. E’ ragionevole pensare che l’apertura delle scuole avverrà quando l’epidemia sarà finita o sotto controllo. Il picco dei contagi deve ancora venire. Poi andrà gestito con ancora più rigore per non tornare indietro ed evitare una seconda ondata. Impossibile, per ragioni tecniche e sindacali, continuare l’anno online. Le lezioni che si fanno oggi derivano dall’iniziativa dei presidi, dalla volontà/capacità di alcuni professori, ma non sono un’alternativa sistemica, pianificata e realizzata in modo omogeneo. Se prevale il buon senso, quest’anno avremo la prima sperimentazione dell’abolizione della bocciatura come strumento didattico/repressivo e la progettazione di corsi integrativi il prossimo anno per chi ne ha necessità. In questa condizione è necessario comprendere come i giovani possono affrontare questa transizione, comprenderla e governarla. Ecco allora un breve catalogo, le cui fonti sono le mie sessioni con adolescenti e genitori che abbiamo continuato a fare, perché, nonostante il virus e la clausura, la vita continua.
1. SAPERE. E’ responsabilità degli adulti mettere i giovani nelle condizioni di sapere e quindi farsi un’idea della situazione eccezionale che viviamo. In generale un’emergenza è un evento che minaccia, o effettivamente rischia, di danneggiare le persone. Un’emergenza è correlata dunque alla minaccia e non solo al danno effettivo. La diffusione globale del COVID-19 è un evento che si connota come fenomeno sistemico di emergenza. In Italia al momento attuale sono già morte 1800 persone e, seppure per molte di loro il virus ha esacerbato patologie pregresse, senza questa infezione non sarebbero morte. Oggi è in atto una pandemia, ovvero un’epidemia, una malattia contagiosa, con tendenza a diffondersi ovunque, in ogni casa, quartiere o zona del mondo. Il virus, che sia chiama COVID-19, causa gravissime malattie respiratorie. Le persone più anziane o con altre patologie sono quelle che rischiano di più, ma anche quelle più giovani possono essere contagiate e curate tramite terapie intensive. Il rischio è che le strutture sanitarie non riescano a ospitare tutti. Per questo è necessario un’imponente opera di prevenzione.
2. SCEGLIERE. Non siamo in guerra. Le guerre esigono combattenti, armi, soldati, assassini, disertori e fucilazioni. Niente di tutto questo. Siamo in una situazione di emergenza e possiamo essere tutti protagonisti del suo superamento. Mentre i medici e tutto il personale sanitario stanno cercando di curare i malati e centinaia di migliaia di persone (dagli operai ai commessi del supermercato) ci garantiscono i servizi essenziali per poter vivere, noi, ognuno di noi, è chiamato a costruire un’imponente opera di prevenzione collettiva. Ricordiamo che durante l’influenza spagnola (che in realtà nacque negli Stati Uniti), i morti furono oltre 50 milioni. Immaginiamo solo gli anziani di tutta Europa messi a rischio…sarebbe una catastrofe umanitaria. E già oggi è un’immane tragedia vedere morire i propri cari e non poterli nemmeno salutare. Non dobbiamo però avere paura, cedere all’ansia o cadere nel panico. Dobbiamo scegliere di essere lucidi, lungimiranti e proattivi. Il nostro primo compito, adulti come giovani, è quello di prenderci cura di noi stessi in una situazione eccezionale. Un adolescente difficilmente si ammala, ma può essere contagioso. Per lui/lei la cura degli altri passa attraverso la cura di sé. Non uscire di casa (se non nei casi che vedremo) mantenere le distanze, lavarsi le mani, ecc. ecc. sono comportamenti basici essenziali. Leggete insieme le raccomandazione sul portale salute.gov.it , fate un cartello, firmatelo e fissatelo in salotto.
3. CURA DI SE’. L’adolescente in questo periodo deve allenarsi a prendersi cura di sé. Non solo con le norme vigenti per la prevenzione ma anche per sviluppare le risorse psicologiche che gli servono per affrontare questa situazione di emergenza. I dati tranquillizzano i genitori. Gli adolescenti secondo le statistiche attuali non rischiano la vita per il COVID-19. Ma rischiano l’equilibrio psico-fisico. E’ fondamentale strutturare le giornate ed essere rigidi nel mantenere questa struttura. Ecco un esempio:
a) Sveglia e igiene del mattino: ognuno di noi si deve svegliare e vestire comodo ma con decoro; essere trasandati o peggio sporchi è sintomo di un lasciarsi andare che non fa bene;
b) Acquisto del giornale: è la prima uscita del mattino; le edicole sono aperte per darci tutte le informazioni necessarie; sono un ottimo antidoto alle fake news. I giornali possono essere un ottimo momento di confronto in famiglia; bisogna seguire la situazione e la sua evoluzione;
c) Studio: la mattina e il primo pomeriggio va dedicato allo studio; dalle lezioni online ai compiti. Al di là di come andrà la scuola, lo studio in questa fase implica attivazione, concentrazione, allenamento delle facoltà cognitive, ed è essenziale. In tutta la mattina e il primo pomeriggio il cellulare deve essere SPENTO;
d) Pomeriggio: per l’adolescente è essenziale andare a correre, passeggiare, fare un giro in bici, portare il cane se ne avete uno, sempre da solo o con un familiare, evitando assembramenti e gruppi; fondamentale fare flessioni e addominali in casa, con una bella musica, tutti i giorni; se fa esercizio fisico (se vuole può anche danzare magari in terrazza o sul balcone) e mangia bene, il suo cervello ne trova assoluto giovamento; gli adulti possono mettersi in forma per l’estate;
e) Tardo pomeriggio: videochiamate e telefonate a gogo con gli amici; minimizziamo le chat, i social, evitiamo come la peste le fake news, ma attacchiamoci al telefono, privilegiamo le relazioni bilaterali, ma facciamo anche appuntamenti di gruppo; la socialità per un adolescente è determinante; in questa fase non possono vedersi fisicamente; potrebbero trasmettersi il contagio e portarlo a casa, dove ci sono magari i nonni; ma devono poter comunicare, sentirsi, condividere le scoperte della giornata; è anche un modo per mantenere le relazioni più care e mollare i vari contatti di Instagram, che postano solo stupidaggini;
f) Prima e seconda serata: oltre a fare un breve punto della situazione in famiglia, è il tempo della lettura, delle serie, dei film; da vedere insieme o da soli.
g) Durante il giorno è utile per l’adolescente tenere un diario dei suoi pensieri, delle sue emozioni, dei suoi progetti per il futuro; così come è un’occasione per leggere libri che non ha letto; o per fare corsi online su materie di suo interesse; la diminuzione delle ore di studio può permettere una didattica alternativa: corsi di cinema, tecnologia, animazione, ecc. ecc., possono essere esplorati anche per comprendere o approfondire vocazioni. Insomma la giornata deve essere piena di attività!
4. CURA DEGLI ALTRI. Come dicevo, oggi gli adolescenti devono dar prova di straordinario altruismo. Non si ammalano, ma possono far ammalare gli altri. Per questo devono seguire le regole che impediscono l’espansione del virus. Ma possono anche essere utili. In primo luogo aiutando dentro casa: essere protagonisti della gestione della cura degli spazi, propri e comuni. In secondo luogo, possono aiutare gli anziani. Possono mettere un avviso nel condominio dove si dicono disponibili a fare servizi o fare la spesa per loro. Se maggiorenni possono donare il sangue; oggi ce n’è un estremo bisogno. Insomma possono inventarsi attività di volontariato, che in totale sicurezza possono aiutare le altre persone. E’ un altro modo per uscire e per crescere.
Un domani gli adolescenti attuali saranno adulti e si ricorderanno di questi giorni. Ricorderanno quanto hanno sofferto, ma anche quanto sono stati creativi. Le loro corse in solitaria, i loro libri, il loro diario, gli aiuti che hanno dato agli altri, il ruolo di protagonisti della prevenzione che hanno avuto, la cura delle relazioni e delle persone più care che li hanno accompagnati e verso cui saranno grati. Si ricorderanno che hanno dato un grande contributo alla vita delle persone, alla loro salute, e insegneranno questi valori ai propri figli. Avranno trasformato un’avversità in un’occasione di crescita e di fierezza che non li abbandonerà mai.
Luca Stanchieri