È l’amore un’arte? Allora richiede sforzo e saggezza. Oppure l’amore è una piacevole sensazione, qualcosa in cui imbattersi, è questione di fortuna? E’ l’incipit del saggio “L’arte d’amare”. E. Fromm lo pubblica nel 1956 per dimostrare che l’amore è un’arte e, come per tutte le arti, si diventa talentuosi solo attraverso l’impegno e la dedizione. L’amore è un sentimento che ci riguarda parecchio, di cui siamo spesso riluttanti a parlare e che generalmente immaginiamo sia qualcosa che accade, governato dal destino che mette sulla nostra strada la persona di cui ci innamoreremo e che ricambierà il nostro amore.
Come nasce un amore? Non lo sappiamo spiegare. Ci si innamora in forza di un’alchimia di elementi, intrecci interni ed esterni a noi che non siamo in grado di decifrare e men che meno di padroneggiare. Ci innamoriamo e basta e dell’amato ci appassiona tutto. Ci sono amori che si consumano in fretta e altri che durano. Con il tempo, ci convinciamo che è amore vero, quello che desideriamo viva per sempre. Quando viviamo una relazione d’amore il mondo si illumina, l’amore reciproco è un moltiplicatore infinito di amore per la vita; al contrario un sentimento d’amore non corrisposto ci conduce nella disperazione.
Come distinguiamo l’innamoramento dall’amore? Sulla base della durata? Sulla forza del sentimento? Un amore che si candida a durare, ha bisogno di passare al vaglio della coscienza per diventare una scelta, da parte di entrambi. La felicità del vivere una relazione d’amore fa desiderare che ogni istante sia per sempre ma solo se scelgono il loro amore, gli amanti creano le premesse per farlo durare. Il passaggio dall’innamoramento all’amore si dà quando la coppia sceglie la propria relazione d’amore e inizia a costruire un progetto di vita insieme. Significa riorganizzare la propria vita su basi diverse, senza la garanzia che il processo sia realizzabile in un’architettura che piaccia ad entrambi. Il sentimento d’amore ci muove a cercare il Bene dell’altro che soddisfa nello stesso tempo il nostro Bene, ma sulla distanza il sentimento può non bastare; dopo la fase dell’innamoramento è necessario elevare il sentimento ad arte, a pratica virtuosa dove impegnare competenze e abilità. E’ un’operazione complessa che richiede il giusto atteggiamento, perseveranza e creatività. E’ necessario trovare il modo migliore per fare funzionare il rapporto d’amore nella quotidianità. L’amore come sentimento competente è una novità assoluta del nostro tempo. A lungo l’amore è stato regolato da contratti a garanzia della sua durata; non si poneva il tema di un impegno pensato e condiviso per mantenerlo. La relazione doveva stare in piedi anche se rendeva infelici perché il sentimento d’amore si era esaurito o mai realmente esistito. Oggi il rapporto d’amore come istituzione che vive perché regolata, ha perso forza; le relazioni d’amore durano se continua ad esistere il sentimento d’amore reciproco come premessa e se i partner si impegnano in un lavoro di costruzione della loro relazione. Da dove partire?
Imparare ad amare: conoscere i nostri punti di vista in materia d’amore
C’è molto da imparare in materia d’amore a partire dalla conoscenza di alcune convinzioni ricorrenti sul tema. Per il coaching umanistico la comprensione delle concezioni con cui ci approcciamo alla vita è fondamentale. Queste spiegano i criteri che adottiamo per scegliere i comportamenti e, in quanto credenze, ci si può lavorare per cambiarle quando ci sentiamo bloccati dentro le situazioni e non riusciamo a venirne fuori. Questi modelli sono il risultato degli apprendimenti che facciamo nella vita, non ce ne rendiamo conto, ci ritroviamo assuefatti a queste idee e non riusciamo a liberarcene. Ci sono convincimenti disfunzionali ricorrenti nei rapporti d’amore. Conoscerli ci permette di scegliere gli antidoti da usare per modificarli. Vediamone alcuni.
• L’amore è farsi amare anziché amare. Nella copia l’investimento è su di sé mentre l’altro scompare: rendersi attraenti, avere successo, stupire, ammaliare. L’amato è oggetto di conquista; l’obiettivo da raggiugerne nella coppia è la padronanza dell’altro. Sono relazioni basate sulla logica del possesso, non interessa conoscere i desideri e le aspettative dell’altro ma solo governarlo.
• Amore ad ogni costo. E’ l’atteggiamento di chi pur di farsi amare è disposto a rinunciare alla propria identità, si adatta e si conforma ai desideri dell’altro fino al punto di non riconoscersi più. Non si sopporta l’idea di non avere una relazione d’amore, la paura della solitudine ammutolisce la soggettività.
• L’amore ideale. Concepiamo l’amore idealmente e cerchiamo di modificare il partner per farlo coincidere con la nostra idea d’amore. Se chi pensiamo d’amare non si conforma ci sentiamo feriti, non riusciamo a comprendere perché l’amato non accoglie i nostri suggerimenti per diventare una persona migliore.
•Amore come sacrificio di sé significa intrepretare l’amore come dimenticanza di sé per mettere al centro i bisogni dell’altro. In nome del sentimento trascuriamo noi stessi, rinunciamo a realizzare desideri e significati personali, ma l’amore reciproco può durare solo se costruisce un significato comune da realizzare.
Imparare ad amare: allenare competenze utili per l’amore
Se nelle nostre relazioni d’amore riscontriamo indizi che ci fanno cogliere delle somiglianze con le dinamiche descritte, abbiamo raggiunto un primo risultato perché abbiamo compreso che non siamo noi ad essere sbagliati ma sono le rappresentazioni sull’amore che abbiamo appreso a non funzionare ed è quindi possibile attivare nuovi apprendimenti per trasformarle. Possiamo riprogrammare le nostre convinzioni solo se decidiamo di farlo perché non è assolutamente scontato che le persone scelgano di cambiare quando non sono felici; ci si abitua anche all’infelicità mettendo in campo l’apatia, l’indifferenza e la rassegnazione. Se amare non è solo un sentimento ma anche un saper fare, si devono appendere competenze utili per l’amore. Per apprendere buone pratiche in materia d’amore dobbiamo allenare molte abilità, vediamone alcune.
• La conoscenza di sé è comprensione del significato da realizzare dentro una relazione d’amore, vuol dire conoscere i valori che vogliamo testimoniare che diventano la matrice per generare comportamenti autentici. Conoscersi nella nostra vera essenza, ci mette nella condizione di offrire all’altro le parti migliori di noi.
La conoscenza di sé diventa il miglior antidoto per non cadere nelle trappole dell’Amore ad ogni costo e dell’Amore come sacrificio di sé. La conoscenza di sé, preserva l’integrità della persona che ama, ed è essenziale per la costruzione di un rapporto il più possibile autentico; inoltre permette la migliore espressione di noi stessi dentro una relazione d’amore.
• La conoscenza dell’altro è necessaria per comprendere il Bene per l’altro che possiamo realizzare dentro la relazione d‘amore. Se conosco l’altro posso prendermene cura, dando significato al mio amore nella costruzione di una relazione dove l’amato non è mai scontato. E’ la premessa per costruire un dialogo che favorisce lo scambio, il confronto, la reciprocità. La conoscenza non è solo scoperta, ma creazione. L’amore permette di vedere ciò che altri sentimenti non vedono. La conoscenza ispirata dall’amore crea nuove percezioni, nuovi significati e scopi da realizzare insieme .
• La conoscenza di sé e dell’altro produce la conoscenza reciproca perché la relazione d’amore costruisce un’entità nuova dotata di una sua personalità. Si supera la dicotomia tra amore per sé e amore per l’altro attraverso l’amore per la vita che significa coltivare le nostre migliori risorse, elevarle per farne dono agli altri. Diventare i più colti, più geniali, più interessanti, più creativi per donare tutto questo; l’unica ragione per avere qualcosa è donarla . L’amore diviene stimolo alla cura e miglioramento di sé. Sviluppare il proprio potenziale per offrire a chi si ama il meglio che possiamo diventare.
• Il confronto, per fare sintesi, dei disegni relazionali. Nella coppia si incontrano due soggettività con una loro storia. E’ necessario costruire un linguaggio che permetta di dialogare sugli aspetti di vita che si scelgono di mettere in comune. Una relazione d’amore che rende felici, non può essere fondata sulla logica del possesso. Deve coesistere un Io, un Tu e un Noi, con pari dignità.
• Il riconoscimento e la stima dell’amato. La conoscenza favorisce il riconoscimento dell’altro che deve sentire di essere presente dentro la relazione nella sua originalità e unicità. Significa riconoscere i desideri e le aspettative dell’altra persona e apprezzarli.
• Il dono. Sono i gesti, le azioni e i comportamenti che suggellano il legame. Per donare è necessario essere competenti. Il dono non parte dai nostri gusti e propensioni, non è autoriferito; è espressione pratica della conoscenza dell’altro, è altruismo quando è la soggettività dell’altro che lo determina. Il dono rafforza il legame d’amore quando chi dona mette in campo la capacità di “riconoscere“ il destinatario del dono. L’empatia e la simpatia sono alla base del riconoscimento, la creatività e le potenzialità personali possono essere alla base del dono .
• La gratitudine è la competenza che mi permette di non dare l’amato per scontato. Comunico la mia gratitudine perché l’altro mi offre in modo incondizionato il dono del suo amore nelle sue mille forme.
• La capacità di perdonare. Il perdono come facoltà da mettere in campo nell’amore reciproco significa scegliere di salvaguardare la relazione creando le condizioni per permettere all’altro di riparare l’offesa che ci ha arrecato.
Una caratteristica incredibile dell’amore sta nell’essere l’attività umana che nel suo svolgersi non esaurisce il suo patrimonio ma anzi lo accresce: più amiamo, più siamo in grado di generare amore. Questa straordinarietà ci deve convincere che l’amore è un’arte, così come lo è la vita; per cui è necessario procedere come se volessimo imparare qualsiasi altra arte con disciplina, concentrazione, pazienza, supremo interesse e umiltà . Un rapporto d’amore ci nutre come nessun’altra forma di interazione umana e dà alla nostra vita il suo significato fondamentale.
Marina Alini
Coach e membro della Direzione Scientifica
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L’articolo è tratto dal n.3 di “Omega, la rivista del Coaching Umanistico”. Puoi scaricare la rivista completa a questo LINK.
Grazie per i vostri consigli sono sempre importanti per migliorare le relazioni di amore e di amicizia.
Massimo Barnini